Com’è fatto un dente? Impariamo a conoscere i denti per proteggerli al meglio
Si parla sempre di quanto sia importante l’igiene dentale e la cura dei nostri denti. Ma esattamente, cos’è un dente e com’è fatto? Conoscere la sua struttura e la sua anatomia è fondamentale per saperlo proteggere nella maniera più corretta.
Cos’è un dente: l’anatomia dei denti
I denti sono strutture molto dure presenti nella nostra bocca. I denti sono presenti in molte specie animali, con funzione di attacco o difesa, di presa del cibo e, come nel caso dell’uomo e di altri mammiferi, di masticazione. Nella nostra specie assolvono anche un ruolo importante nella fonazione e come fattore estetico.
Per quanto estremamente resistenti, i denti possono essere soggetti a patologie che ne compromettono la struttura e la resistenza. Per questo è importante mantenerli sempre monitorati e in buona salute.
In bocca, i denti si trovano alloggiati in cavità ossee definite alveoli dentari, che si localizzano sulla superficie delle ossa mascellari.
L’insieme dei denti formano le due arcate: l’arcata dentaria superiore, inserita nella mascella e l’arcata dentaria inferiore, inserita nella mandibola.
Ogni dente è ancorato all’osso attraverso un forte legamento, il legamento parodontale, un fascio di fibre elastiche che si inseriscono da un lato nel cemento del dente e dall’altra parte nell’osso. La gengiva è un tessuto molle che circonda i denti, ricoprendo l’osso alveolare, che forma una protezione per i denti e una barriera per l’ingresso dei batteri aggressivi.
La struttura del dente
La struttura di un dente è formata da 3 parti principali:
- Corona: è la parte esterna, quella visibile del dente. In base alla funzione del dente, può avere diverse forme: più appuntita per i canini che devono afferrare, appiattita per gli incisivi che, invece, servono a tagliare e piatta, con solchi e protuberanze (cuspidi) nei molari, che sono adibiti alla masticazione.
- Colletto: è la parte che connette corona e radice. Intorno al colletto si sviluppa la gengiva. È una parte a cui è necessario prestare grande attenzione, poiché è dove più facilmente rimangono residui di cibo e dove si va a depositare la placca batterica, aprendo la strada a possibili patologie come gengivite e parodontite.
- Radice: è la zona del dente nascosta, quella che va a inserirsi nell’alveolo. Sostiene il dente e lo ancora all’osso. Incisivi e canini hanno una sola radice, i premolari possono averne una o due, i molari inferiori due, mentre quelli superiori tre.
Come è composto un dente
I denti non sono fatti da un’unica sostanza, ma sono composti da più strati diversi. Dall’esterno, andando verso l’interno del dente, troviamo:
- Smalto: è la parte più esterna, quella visibile che ricopre la parte della corona, ed è anche la sostanza più dura che troviamo nel nostro organismo. È costituito da un 96% di sostanze minerali e dal 4% di materiale organico. È molto importante proteggerlo con una costante e accurata igiene orale dal momento che lo smalto può essere attaccato e dissolto dalle sostanze acide e dall’attacco dei batteri contenuti nella placca.
- Dentina: la dentina si trova subito al di sotto dello smalto, e ha la funzione di sostegno e di ammortizzatore della corona dentale. È molto più tenera dello smalto, in quanto costituita da un 33% di materiale organico, dal 22% di acqua e solo dal 45% di sostanza inorganica. Per questo, in caso di deterioramento dello smalto, è facilmente attaccabile dai batteri, che vi possono creare cavità. Può capitare che una piccola carie, appena visibile nello smalto, si propaghi in maniera molto più profonda e consistente nella dentina. La dentina è prodotta dagli odontoblasti, cellule che si trovano nella polpa dentaria.
- Polpa: è la parte che garantisce la vitalità al dente. È composta da tessuto molle che comprende i vasi sanguigni, il nervo e altri tipi di cellule, fra cui gli odontoblasti. La camera pulpare si sviluppa nella corona (polpa camerale) e si estende nelle radici (polpa radicolare).
- Cemento: si ritrova esclusivamente nelle radici. È uno strato molto duro che circonda le radici del dente, le protegge e contribuisce ad ancorare il dente all’osso alveolare attraverso delle fibre di collagene.
Quali tipi di denti abbiamo in bocca
In bocca i denti non sono tutti uguali. Ognuno ha una sua propria funzione e caratteristiche particolari che lo differenziano dagli altri.
Inoltre, i denti si sviluppano in maniera diversa con il progredire dell’età e la conseguente evoluzione delle abitudini alimentari. Se da neonati, infatti, l’alimentazione è composta esclusivamente da latte, con il passare dei mesi inizia il processo dello svezzamento. Il bambino inserisce nella propria alimentazione cibi di consistenze diverse e che necessitano di una masticazione più o meno complessa.
Questo processo deve integrarsi con i cambiamenti somatici a cui l’individuo va incontro crescendo e diventando adulto. Per soddisfare le necessità della dieta e seguire la crescita delle ossa mascellari, la natura ha previsto lo sviluppo di due tipi di dentizione: la dentizione decidua, o da latte, e la dentizione permanente, tipica dell’età adulta. Il passaggio da una all’altra, come sappiamo, è graduale e si sviluppa nel corso di alcuni anni.
Le due dentizioni nell’uomo: la dentizione da latte
Abbiamo parlato di dentizione da latte (decidua) e dentizione permanente. Come cambiano i denti in base all’età?
La formazione dei denti è un processo conosciuto come odontogenesi, e ha inizio molto presto, già nell’embrione al primo mese di sviluppo. I primi denti, però, spuntano dalla gengiva nei bambini intorno al 6° mese di età. I primi sono generalmente gli incisi centrali inferiori, poi i superiori, gli incisivi laterali, i primi molari da latte, i canini e infine i secondi molari, tra i 20 e 30 mesi di età.
La dentizione da latte è pertanto formata da 20 denti, 10 per ogni arcata:
- 4 + 4 incisivi;
- 2 +2 canini;
- 4 + 4 molari.
I denti da latte, in generale, sono più piccoli dei denti permanenti, hanno una colorazione più chiara e cuspidi meno pronunciate.
Intorno ai sei anni inizia la sostituzione dei denti da latte con quelli permanenti. Si ha, inoltre, l’eruzione dei premolari e dei molari.
La dentizione permanente nell’uomo
Per un periodo compreso fra i 6 anni e i 13 anni si ha la cosiddetta “dentizione mista”. I 20 denti da latte vengono sostituiti progressivamente dai 20 definitivi. Contemporaneamente inizia l’eruzione dei premolari e dei molari definitivi.
Rispetto alla dentizione da latte, in conclusione, nella dentizione permanente abbiamo 4 premolari e 2 molari per ogni arcata che non sono presenti nella dentizione decidua, più altri 4 molari che sono invece sostituiti a quelli da latte.
Il processo di dentizione dell’adulto si conclude verso i 20/25 anni, con l’uscita dei terzi molari, i cosiddetti denti del giudizio.
La dentizione permanente, o definitiva, nell’uomo comprende 32 denti, 16 per ogni arcata (8 per ogni semiarcata). L’arcata dentaria di un adulto è composta da:
- 4 + 4 incisivi: hanno forma piatta e larga. Servono a tagliare, incidere e sminuzzare il cibo. Generalmente, i 4 incisivi dell’arcata superiore sono più grandi di quelli dell’arcata inferiore.
- 2 + 2 canini: si trovano subito dopo gli incisivi. Sono i denti più lunghi e presentano una radice robusta. Sono connessi, infatti, con la dieta carnivora e servono per strappare e sminuzzare la carne, anche quella dura e stopposa.
- 4 + 4 premolari: hanno la funzione di triturare il cibo. Sono presenti solo come denti definitivi (non ci sono, quindi, nella dentizione da latte). I premolari dell’arcata superiore hanno 2 radici, mentre quelli dell’arcata inferiore una.
- 6 + 6 molari: ne fanno parte, tra gli altri, i denti del giudizio. Sono i denti più grandi, hanno una forma tozza e servono a macinare e triturare il cibo prima che questo venga inghiottito.
Perché avere denti sani: l’igiene, l’estetica e la salute
Come abbiamo visto, la struttura di un dente è molto complessa, come complessi sono gli equilibri che regolano il fisiologico funzionamento della bocca e dei denti.
Avere denti in salute non implica solo la protezione da carie e altre malattie dentali. Eventuali problemi di masticazione si ripercuotono sul benessere generale di tutto l’organismo. Le cause possono essere, ad esempio: assenza di uno o più denti, carie che causano dolore, allineamento sbagliato fra le due arcate.
Fra le conseguenze di problemi masticatori si hanno:
- Cattiva digestione, aerofagia e meteorismo: non masticando bene il cibo, lo stomaco fa molta più fatica a processarlo, e aumenta la quantità d’aria ingerita;
- Infiammazione dei muscoli masticatori, con conseguente mal di testa, male alle orecchie e acufeni, vertigini;
- Cefalee e dolori che si irradiano lungo il collo, le spalle e la schiena;
- È stato dimostrato, inoltre, che la masticazione è strettamente correlata al sistema posturale: problemi di masticazione possono portare, a lungo andare, anche a problemi posturali.
Da non sottovalutare, infine, anche l’aspetto estetico derivante dai denti in salute. Un bel sorriso è uno dei nostri principali biglietti da visita quando incontriamo un’altra persona, e avere una bocca non in perfetta salute può avere ritorsioni psicologiche non indifferenti.
Per questo consigliamo di curare la propria igiene orale con attenzione. Oltre alla pulizia quotidiana a casa, sono importanti le visite periodiche e le sedute di igiene professionale effettuate in studio. In questo modo sarà possibile avere denti sani e puliti a lungo, diagnosticare precocemente eventuali problematiche e intervenire in tempo, per avere sempre sotto controllo la salute dei denti.